RADICI SCRITTURALI E TRADIZIONALI DEL MESSAGGIO DI NOSTRA SIGNORA DI BELPASSO CODIFICATO IN FUNZIONE PASTORALE NEL PUBBLICATO PROGETTO DEL SANTUARIO

Il santuario di nostra Signora di Belpasso prende le sue origini e muove le sue finalità nell’annuncio e nell’invito della Pace rivolto a tutti i popoli cristiani e a tutta l’umanità.
Se, da un lato, infatti tale annuncio è la Pace di Cristo: Cristo è la nostra Pace (Ef 2,11-14), dall’altro, il messaggio della Pace è rivolto a coloro che sono vicini come a coloro che sono lontani (Ef 2,17-18).
Negli studi sul Messaggio che promana da Belpasso, la Signora della Roccia, i cui appelli si rifanno a passi veterotestamentari e neotestamentari, si presenta come la Vergine, figlia di Sion, Sinai della nuova alleanza e nuova Gerusalemme-madre, oltre che come auditrice, serva e madre della Parola, madre e immagine purissima della Chiesa.
Il richiamo alla pace ha così un risvolto soteriologico che non ignorando le sue origini dalle promesse veterotestamentarie e proclamandone il suo perfetto compimento nell’annuncio evangelico fa arrivare la propria eco ad ogni uomo che Dio ama.
Frequenti e nodali sono, infatti, gli appelli della Regina della Pace non solo ai figli della Chiesa ma a tutta l’umanità coinvolta nel piano di salvezza di Dio.
Vi porto la Pace del Signore, la pace sia con voi, e da voi che si irradi per la pace nel mondo, e che si irradi dai cuori dell’umanità (apparizione dell’1-7-86).
Sono addolorata e piango per la povera umanità, per il mio Figlio Gesù ancora offeso.
Cosa chiediamo noi? Nulla, all’infuori dell’amore fraterno. Non c’è prezzo, ma il premio di una vita di pace e di gioia (apparizione del 18-7-1986).
Figli miei, la pace sia con voi. L’umanità deve eliminare dal proprio cuore il rancore e l’odio. Il mio amore porterà la pace ai vostri cuori. La pace è la via per il migliore scioglimento di quei cuori ormai impietriti dal rancore e dall’odio (apparizione del 6-9-1986).

La Pace è vista quale fine imprescindibile per la civile convivenza di tutti i popoli della terra, essa si basa sull’amore che a sua volta presuppone il perdono. Il Cuore della Madre, unito a quello del Figlio, sono il modello del perfetto amore e della totale dedizione a Dio Padre, la realizzazione e il consolidarsi nel cuore degli uomini dell’esempio che Gesù e Maria offrono diviene pegno di salvezza e di pace per tutti.
Desidero indicare all’umanità la via del Cielo, nell’amore perfetto del Signore. La pace viene dall’amore, sappiatevi amare, ma soprattutto perdonate, abbiate dei cuori di fanciulli, perché degni di Dio: amore, amore, amore sempre donato a Dio (apparizione del 18-9-1986).
Donerò pace all’umanità solo quando ci sarà il trionfo del mio Cuore e così di quello di mio Figlio (apparizione dell’1-1-1987).
Figli miei, ringraziamo Dio che permette ancora che io venga qui in mezzo a voi per parlarvi e per portare nei vostri cuori la pace di cui l’umanità ha tanto bisogno. (apparizione dell’1-5-1986)
Il santuario di Belpasso, quindi, si pone quale scuola di Pace in cui ogni uomo può ispirarsi a Maria, perfetta discepola di Cristo, e maestra della fede, Donna dal Cuore nuovo, icona della Chiesa rinnovata e trasformata dalla Grazia e dell’umanità intera che si apre all’accoglienza e si pone in dialogo con Dio.
La Vergine, quale Madre della Chiesa, infatti, chiama i suoi figli alla riscoperta delle proprie promesse battesimali, del proprio essere "tempio dello Spirito Santo Amore" e propone in sé un modello di comunione fra tutti i fratelli e fra gli uomini, invita alla convivenza pacifica fra i popoli e ad essere un segno di speranza e un mezzo di redenzione per tutto il mondo.
La Vergine, quale Madre dell’umanità, propone ad ogni uomo la riscoperta della legge del cuore, la legge dell’amore e della reciproca solidarietà, della comune fratellanza, in quanto figli di un solo Padre.
Ella mostrando il Suo Cuore, rivela l’Amore che il Signore ha abbondantemente riversato in Lei, e che il Cuore di Dio è intimamente unito al Suo.
Io sono la Regina della Pace e desidero rivelare al mondo il mio amore. Il mio Cuore è tanto addolorato e per far conoscere il Cuore Immacolato della Regina della Pace mi servirò di te. In verità non ti prometto un tappeto di rose su questa terra, ma nella luce del mio Cuore conoscerai l’amore di Dio che ti attirerà a sé. (apparizione del 18-6-1986)
La Vergine di Belpasso mostra e rivela la vera essenza del Cuore del Suo Figlio:
Il suo Cuore è aperto a tutti, perché tutti conoscano il suo amore…
Desidero indicare all’umanità la via del Cielo, nell’amore perfetto del Signore (apparizione del 18-9-1986).
Soli non potete nulla, ma con la grazia del Signore, con il suo ed il mio aiuto, potrete ottenere la pace con voi stessi, con i fratelli e con il Signore. Ma se volete ottenere ciò, passate attraverso il mio Cuore, vi porterà a Gesù e troverete la vera pace. Quella pace per la quale Gesù è morto e risorto lasciandovela. Non sprecate tale dono nascondendolo, ma coltivatelo in voi stessi, nel vostro cuore. Se ognuno di voi farà questo, potrà condividerlo con i propri fratelli (apparizione dell’1-3-1988).

A partire da tali premesse nella presente relazione si vogliono indicare quelle linee di filiazione scritturali e della tradizione della Chiesa che costituiscono e giustificano la scelta di determinate strutture e forme architettoniche del Santuario secondo il progetto pubblicato, come opera certamente dell’uomo (pietra viva dell’edificio spirituale e tempio dello Spirito di Dio) ma che risponde, appunto, alle mozioni dello Spirito Santo per mezzo di Colei che ne è l’eccelsa Dimora, e come opera che tende a concretizzare le istanze e le finalità specifiche del messaggio mariano di Belpasso.

Il modello del tempio gerosolimitano viene, pertanto, implicitamente citato dinanzi allo sguardo del pellegrino, quale archetipo non solo del santuario di Belpasso, ma di tutti gli altri importanti edifici sacri della cristianità, come ad esempio la basilica vaticana (secondo la struttura paleocristiana e secondo la sua nuova forma del XVI sec.), le cattedrali dell’antichità cristiana, le basiliche dei maggiori santuari europei, ecc., che in certo modo si riallacciano a tale archetipo, quale casa di preghiera in forza dell’alleanza tra Dio e gli uomini.


Perciò, se il tempio gerosolimitano, che a sua volta si rifà alla tenda dell’arca dell’alleanza, presenta una recinzione sacra all’interno del quale è posto un bacino bronzeo per le abluzioni tondo e sorretto da 12 buoi pure in bronzo, non di meno la basilica vaticana paleocristiana presenta un quadriportico al centro del quale vi è una fontana la cui acqua lustrale serviva per il battesimo dei catecumeni.
La comune presenza di un elemento lustrale all’interno di un recinto sacro in entrambi i modelli, quello ebraico e quello paleocristiano, non può non essere citato, dunque, come richiamo alla purificazione e all’iniziazione ai misteri che si celebrano nel tempio di Dio. Anche nella basilica vaticana del XV sec. si conserva tale memoria nelle due fontane della piazza inclusa nel portico aperto del Bernini.

Pianta e alzato della Basilica di San Pietro a Roma (da G. Bovini).
Sulla tomba dell'apostolo Pietro era stata eretta, nel 160, da papa Anacleto, un'edicola per indicare il luogo ove era conservato il corpo del santo. Qui Costantino fece costruire la basilica intitolata al suo nome. Iniziata nel 324, consacrata da papa Silvestre nel 326, terminata, verso la metà dello stesso secolo, sotto il figlio di Costantino, l'imperatore Costante, venne ornata, modificata e arricchita nel corso dei secoli successivi. A metà del secolo XV papa Nicolo V incaricò Bernardo Rossellino di progettare un nuovo edificio al posto di quello vecchio che appariva pericolante. L'idea venne abbandonata alla morte del pontefice, finché Giulio II, fatta abbattere l'antica basilica, affidò a Donato Bramante la costruzione della nuova chiesa, benedicendone, il 18 aprile 1506, la prima pietra..

Pianta di Piazza San Pietro (schema tratto da una incisione di Carlo Fontana del 1694, pubblicata da V. Mariani). La pianta del colonnato non è esattamente un'ellisse; è una figura costruita, ma talmente somigliante all'ellisse da giustificare l’uso improprio di questo termine geometrico.

 

Quest’ultimo, che vede nella basilica di S. Pietro "quasi la matrice di tutte le chiese", non ha voluto tralasciare di comunicare il senso universale del messaggio evangelico, ma anzi ne ha sottolineato la sua principale prerogativa: "doveva haver un portico che dimostrasse di ricevere a braccia aperte maternamente i Cattolici per confermarli nella credenza, gli Heretici per riunirli alla Chiesa, e gli Infedeli per illuminarli alla vera fede".
Allo stesso modo il Santuario di Belpasso offre un portico aperto con un dolce declivio, quasi per abbracciare tutta l’umanità e per attirare e accompagnare il pellegrino verso "l’alto", verso la basilica, come immagine della Gerusalemme celeste, per confermare e incoraggiare i fedeli e in certo senso ogni uomo all’abbraccio di Dio del cui amore Maria ci mostra il volto materno.
Riguardo all’edificio del fonte battesimale, oggi che l’elemento lustrale e battesimale ha mutato la sua collocazione, il tempietto sulla roccia di Belpasso con le colonne in numero canonico di 12 attraversa col suo carico simbolico tutta la Sacra Scrittura e con la sua cupola in rame, a guisa di conca rovesciata (cfr. Es 30,18), da un lato, richiama la purificazione rituale dell’antico testamento, dall’altro, simboleggia la nuova perfetta purificazione e consacrazione che viene dall’alto in Spirito Santo e fuoco (cfr. Mt 3,11). Il tempietto della roccia assume, così, un elevato valore aggregante e quindi ha, soprattutto, un eminente funzione spirituale, in quanto la Vergine richiama gli uomini a rivalutare la propria consacrazione battesimale e in un cammino sotto la sua guida materna a farne un’espressione di vita più perfetta, per costruire un mondo migliore nella pace di Cristo.
Il fedele presso la roccia, guardando Maria e il Suo Cuore ardente, eccelso tempio dello Spirito Santo, riprende coscienza della propria consacrazione battesimale e affida a Maria le proprie promesse battesimali perché con il suo aiuto e il suo esempio diano molto frutto, può poi muoversi verso la basilica "in ascesi" ripetendo in certo modo l’itinerario dei primi cristiani e da qui ripartire per attuarlo in un cammino di perfezione nella vita di ogni giorno.
A tale "ritorno" al fonte battesimale la Ss. Vergine richiama le famiglie in particolare, e ognuno in genere.
Figli miei, oggi vi invito particolarmente a far regnare nel vostro cuore Gesù Cristo e la sua Parola, perché regna la pace dove regna il Signore.
Le vostre famiglie devono essere piccole oasi di pace, devono essere un piccolo segno della futura venuta del regno di Gesù Cristo […]. Abbandonatevi al Sacro Cuore di Gesù e al mio Cuore Immacolato: consacrate le vostre famiglie ai nostri Cuori, porteranno pace alle vostre anime. (apparizione del 23-11-1986).
Chiedo la conversione del mondo, che si consacri soprattutto al Ss. Cuore di mio Figlio ed anche al mio: solo il nostro amore vi porterà la pace (apparizione dell’1-1-1987).
Si rifletta la luce del mio Cuore dai vostri cuori, perché tanto bisognose sono le mie anime, i miei figli, di pace. Figli miei, io vengo a voi per insegnarvi il vero amore di Cristo: impegnatevi al massimo nei santi insegnamenti che per volontà di Gesù Cristo voglio infondere in voi, nelle vostre anime, nei vostri cuori. Costruite la vostra vita eterna sin da questo luogo. Costruite il vostro amore ascoltando Gesù, il mio Figlio prediletto in questo luogo. Costruitevi la vita eterna perché tanto vuota questa vita dell’amore per Cristo […]. Tutti saranno giudicati da Dio, giustizia infinita, ma questo è il tempo della misericordia: tutte le anime si possono salvare per l’amore di Dio che santifica ogni uomo. Non siate increduli, incostanti e indifferenti, se accoglierete questo amore che il mio Cuore vuol portare a voi, tutti otterrete pace e consolazione (apparizione dell’1-2-1987).
Abbandonatevi totalmente a me, al mio Cuore: io sono la dimora dello Spirito Santo
(apparizione dell’1-6-1987).
Di estrema importanza l’aspetto logicamente consequenziale a quanto messo in evidenza sinora è quello della carità solidale con i fratelli provati dalla sofferenza spirituale e fisica e quello della preghiera.
Il grande basamento del santuario/basilica fatto di edifici su più livelli in forma di cinta muraria che inquadra a sua volta uno spazio da destinare ad una basilica inferiore (strutturata con una successione di archi, a guisa di una grande volta a botte), ha una funzione di accoglienza per le varie attività del santuario, dall’alloggio per i pellegrini malati all’accoglienza dei pellegrini in genere, dagli appartamenti per coloro che sono al servizio permanente del Santuario a intere comunità religiose che qui svolgono vita apostolica o, in determinate parti isolate del grande basamento, vita contemplativa (un esempio assai simile a questa struttura viene offerto dal complesso del convento e delle Basiliche, inferiore e superiore, di S. Francesco di Assisi).

Inoltre, l’accorpamento dell’edificio sacro con quello degli alloggi e dei servizi offre il vantaggio della non - dispersione di pellegrini e del personale del santuario, di vicinanza tra i bisognosi e il personale di assistenza fisica o spirituale, di agevole accessibilità ai luoghi di culto: la basilica superiore, quella inferiore, il tempietto delle apparizioni.
A quest’ultimo, tra l’altro, i pellegrini in precario stato salutare sono accompagnati e protetti dalle intemperie proprio dal colonnato porticato di una delle due rampe che si trova a pochissimi passi dal tempietto stesso.
L’attenzione verso la carità solidale in un autentica ed umile disposizione di servizio verso il prossimo è un aspetto che spesso la Ss. Vergine di Belpasso ha sottolineato sin dalla prima apparizione non scindendolo dall’aspetto contemplativo della preghiera e inscrivendolo in una prospettiva unitaria di cooperazione per l’edificazione del regno di Dio, regno di Pace.
Bisogna fare le opere di bene sì, ma educate pure i vostri pensieri, siate umili con i vostri pensieri: l’umiltà è benedetta da Dio (apparizione dell’11-5-1986).
Chi non ha tempo per pregare, non ha tempo per Dio, e ciò non vi rende suoi veri figli. È forse questo il rispetto che avete per il vostro Padre? Il Signore è vicino a chi lo cerca. Dovete non solo averlo presente nella vostra vita quotidiana, ma cercarlo per essere in tutto e per tutto portatori di pace. Gesù nel suo amore vi dà sempre la possibilità di acquistare il premio eterno. Giorno per giorno Egli mette davanti a voi occasioni per meritare ciò che ha promesso: date aiuto al vostro fratello bisognoso, ogni piccola o grande azione che fate ad uno di questi fratelli più piccoli, l’avrete fatta a Gesù. Leggete e meditate spesso il Santo Vangelo, la Parola di Dio: che sia nelle vostre menti, che sia la vostra parola, ma che soprattutto sia scrittura nei vostri cuori (apparizione dell’1-9-1987).
Nella carità, chinatevi sui vostri fratelli più piccoli, mostrate a Gesù il vostro amore, che non siete sordi al suo richiamo e chiusi alla sua luce (apparizione dell’1-4-1988).

Colui che accoglie o accompagna il pellegrino afflitto nell’anima e/o nel corpo è invitato pure dalla S. Vergine a farsi presente in parole, opere e preghiera presso la croce dell’afflitto dell’ammalato del bisognoso e a farsi portavoce del messaggio di speranza e di valorizzazione della croce di ciascuno proprio in virtù della compartecipazione alla sofferenza redentiva di Gesù Crocefisso e in virtù della materna presenza spirituale di Maria presso la croce di ognuno dei suoi figli.
Le sofferenze sono spine, ma se offerte a Gesù sono rose […]. Offrite ogni male che ricevete a Gesù, e ditegli che è per amor suo che lo ricevete e che glielo offrite per la conversione dei peccatori e che in Lui avete conforto (apparizione del 18-6-1986).
Donate sempre le vostre sofferenze a Dio. Donarle vuol dire ricevere grazia e meritare la salvezza, avvicinarsi a Dio, riconciliarsi con Dio (apparizione dell’1-7-1986).
Tante volte vi scoraggiate per le avversità che vi si presentano, ma se voi ricevete una sofferenza, sperate che il Signore vi dia la forza per sopportarla ed offritegliela per la conversione dei peccatori. Tante volte Dio vi ha aiutati, ma voi non avete sperato […]Siate sempre pronti a ricevere le missioni o le sofferenze che il Signore vi ha affidate, e sappiate adempiervi secondo la sua volontà. Non cercate invano di capire la sua volontà, perché grandi sono le opere del Signore (apparizione dell’1-5-1987).
Figli miei, non fuggite la croce che vi è stata assegnata, anche voi così partecipate al
grande sacrificio Eucaristico (apparizione dell’1-3-1988).
Nel suo corpo mistico, che è la Chiesa, il vostro amato Gesù, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, continua a ripetere il suo sacrificio d’amore. Il mio Cuore, unito a quello di mio Figlio, ha sofferto in maniera unica e particolare ed è per questo che vi dico che sono la Madre dei miseri e dei sofferenti, sono colei che vi consola. Durante la dolorosa passione di Gesù, il mio Cuore non avrebbe retto se non fosse stato sostenuto dalla fede cui tutti dovete guardare: restate con me sotto la croce, pregate ed abbiate fede (apparizione dell’1-4-1988).
D’altronde, il senso di unitarietà e di compattezza dei luoghi di culto con quelli dei servizi annessi vuole in certo modo corrispondere e tradurre concretamente l’invito della Regina della Pace a non creare divisioni tra sacerdoti, religiosi e laici ma ad essere uniti nell’operare il bene.
Desidero tanto che le vostre preghiere in questi giorni raddoppiassero per la pace nel mondo e per la missione dei ministri di Dio, illuminati dallo Spirito Santo (apparizione del 18-7-1986).
I fedeli e i Sacerdoti siano un unico cuore nella lotta contro il male. Cari figli, non create divisioni fra di voi, ma siate uniti voi che siete il popolo eletto (apparizione dell’1-7-1987).
Insomma, il Santuario della Signora di Belpasso, Regina della Pace dal Cuore senza macchia di peccato, vuole riprodurre in qualche modo l’icona della Gerusalemme Celeste, "pronta come una sposa adorna per il suo sposo" (Ap 21,2), e preconizzata in Maria stessa nel messaggio del Cuore della Madre, quale dimora di Dio ma anche dimora che accoglie ogni uomo, anch’egli tempio amato dal Signore: "Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno il suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi" (Ap 21,3).
Questa patria celeste che si realizza già tra gli uomini – come afferma con convinzione e cognizione di causa lo stesso Rosario – è ciò a cui la Ss. Vergine di Belpasso, apparendo su una nube proveniente da oriente in direzione della Terra Santa, da una Gerusalemme spesso salutata come città della Pace, richiama simbolicamente e sinteticamente nel suo ultimo messaggio alla roccia di Belpasso:
Figli miei, in questi mesi ho dato molti messaggi per convertirvi. Il Signore ha toccato molti cuori e li ha infiammati con l’amore del suo Cuore, ha confortato molti sconsolati, ha portato la pace in molte famiglie, in molti cuori. Ha fatto capire a tutti quanto sia stupenda e meravigliosa la preghiera, quanto è efficace la recita del S. Rosario e quindi la mia intercessione presso di Lui, quanto gli siano graditi i sacrifici e la penitenza offerti per riparare le offese e per convertire i peccatori, ma soprattutto vi ha fatto capire quanto siano i Sacramenti indispensabili per la vita eterna. Vi ha donato la gioia e continuerà a donarvela nella Santa Messa […].
Le mie apparizioni sono servite a ravvivare nelle anime vostre lo spirito di fede, di confidenza, di amore. I frutti spirituali si ottengono con la costanza, con l’abbandono totale alla misericordia di Dio. Vi proteggerò sempre, e anche se come alberi vi piegherete al vento, resterete saldi: confidate in me […].
Non scoraggiatevi: guardate sempre ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Che il Santo Vangelo sia nelle vostre menti, sia la vostra parola, ma che soprattutto sia scrittura nei vostri cuori […].
Quando il mio Cuore Immacolato trionferà sarà onorata la Regina della Pace (apparizione dell’1-5-1988).

 

 

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