Notizie e immagini dalla Roccia 2007
IN MEMORIA DELL’ULTIMA APPARIZIONE PROMESSA |
Cronaca di un grande giorno L’ASSOCIAZIONE DONA I TERRENI DEL SANTUARIO ALL’ARCIDIOCESI DI CATANIA nello spirito espresso in una lettera inviata da Rosario Toscano a un nostro associato e letta in occasione dell’assemblea totalitaria |
XXI° anniversario delle apparizioni |
IN MEMORIA DELL’ULTIMA APPARIZIONE PROMESSA
Il 25 marzo scorso, un gruppo di pellegrini proveniente da Palermo ha voluto commemorare l’ottavo anniversario dell’ultima apparizione del 1999, secondo la promessa adempiuta dalla Ss. Vergine, con una giornata di ringraziamento, di meditazione, di lode al Signore, presso "la roccia" in compagnia della B. V. Maria di Belpasso, augurando che nei prossimi anni molti altri pellegrini si aggreghino a questa iniziativa.
In tale commemorazione, questa comunità della parrocchia Maria Ss. dell’Addaura di Palermo, che in linea con le indicazioni di Giovanni Paolo II si considera alla "scuola di preghiera di Maria" (cfr. Novo millennio ineunte, 33; Rosarium Virginis Mariae, 3), dopo un’esperienza di circa due anni in risposta agli appelli della Ss. Vergine di Belpasso e su suggerimento di Rosario Toscano, vuole promuovere sempre più la preghiera del rosario con le clausole, l’adorazione contemplativa a Gesù-Eucaristia mediante il rosario eucaristico con le clausole e lo spirito di riparazione, e in quel giorno ha voluto segnare un importante passo di un itinerario spirituale che tende a pervenire alla Consacrazione delle famiglie al Cuore Immacolato della Regina della Pace e da qui ripartire per un continuo processo di conversione e perfezione cristiana.
È questa l’essenza del messaggio finale del 25 marzo 1999 quando, apparendo a Rosario Toscano, la Ss. Vergine ha chiesto che tutta la Chiesa, dalle famiglie, alle parrocchie, alle diocesi del mondo, sotto la guida pastorale di tutti i Vescovi in unione col Santo Padre, riprenda coscienza della propria consacrazione battesimale e in un cammino spirituale affidato alla speciale cura della Ss. Vergine porti frutti di conversione per l’azione dello Spirito Santo.
La bianca Signora, ha infatti così rivelato a Rosario:"È giunto il momento di chiedere al Santo Padre di promuovere con l’ausilio di tutti i Vescovi una speciale consacrazione delle famiglie al mio Cuore Immacolato e, per esso, al Sacro Cuore del Signore Gesù, e così di quella delle parrocchie e di tutte le diocesi del mondo, secondo la volontà espressa da nostro Signore. Molte anime percorrono un sentiero che le allontana da Dio, ma Egli nella sua infinita misericordia vuole salvarle affidandole alle cure del mio Cuore Immacolato. All’inizio vi saranno ostacoli per l’adempimento di questa richiesta, ma poi sarà riconosciuta come un baluardo di difesa e molte anime saranno salve. E tu dovrai sacrificarti e pregare molto per questo".
Questo è il rimedio che la Ss. Vergine aveva promesso a conclusione dell’ormai lontano, ma più che mai attuale messaggio del 1 maggio 1988, che ammoniva: "Dopo il periodo di pace che concederò al mondo per mezzo del mio Cuore, accadrà che molti si allontaneranno da Dio, si vergogneranno di Lui. Finito il periodo di pace, accadranno molti eventi spiacevoli, per ogni famiglia, per ogni città, per ogni nazione, per il mondo intero. Questo perché molti si adageranno di nuovo e si dimenticheranno di Dio e delle sue leggi. La Chiesa avrà molto da soffrire. Ma prima che tutto questo accada ti avvertirò in modo che tu possa dirlo a tutti. Sarà questo il segno tangibile delle mie apparizioni ed è più importante dei segni nel cielo per la sua gravità".
Così il 25 marzo 1999 la Ss. Vergine apparendo a Rosario sullo sfondo di una visione simbolica su di un monte dal quale si vedeva il mondo, ha mostrato tre segni/simbolo che rimandano a vari significati.
Il primo è quello di un ramoscello di ulivo diramato in due rametti di varietà diverse. Mostrandolo al veggente la Ss. Vergine disse: "Ecco il segno della riconciliazione e dell’unità: è per tutti gli uomini che, riconciliandosi con il Padre per i meriti di Gesù Cristo, ritroveranno nel vincolo dell’Amore la pace di Dio".
Maria è qui simboleggiata come la colomba della narrazione biblica del diluvio universale che reca un virgulto d’olivo segno del riaffiorare della terraferma dalle acque. L’umanità oggi compromette il suo stesso futuro sin dalle sue radici minando la famiglia e il suo alto valore creativo, formativo ed esistenziale, tentando di snaturarla e disgregarla nella sua essenza, in netta opposizione con quanto sin dal principio fu stabilito: "All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto" (Mc 10,6-11). Nel mare insidioso di questo mondo, Maria ci porta un segno di speranza e di fermezza, proveniente da Cristo Gesù, nostra terra stabile, roccia della nostra salvezza, e mediatore della nostra riconciliazione con il Padre, con i nostri fratelli e con noi stessi, cosicché quando siamo divisi e oscillanti tra la legge del peccato e quella dello Spirito, in Cristo ritroviamo lo Spirito d’amore che dà vita e pace (cfr. Rm 8,6).
D’altronde, l’unico ramoscello d’ulivo diramato in due rametti di diversa varietà rimanda alla Lettera ai Romani di S. Paolo che parla di un olivo buono e di un oleastro innestato in esso, come simbolo degli ebrei e dei gentili, entrambi beneficiari della riconciliazione con Dio (cfr. Rm 11,17-24). Ha un significato di unità e riconciliazione tra i popoli nella pace di Dio, in Cristo, da realizzarsi con un percorso individuale di conversione e riconciliazione che comunque ha il suo inizio dalla propria famiglia, in quanto chiesa domestica.
Il secondo segno è la corona del rosario. Maria, mostrandolo come per porgerlo, aggiunge: "Ecco il segno della preghiera: è per tutti gli uomini che, aprendo il loro cuore a Dio e meditando sulle sue parole di vita eterna, daranno frutti di carità".
La Ss. Vergine si mostra come colei che tutto di Dio meditava componendolo come un mosaico nel suo Cuore (cfr. Lc 2,19.51; Sacramentum caritatis, 33), e perciò ci guida non solo a pregare, ma a contemplare la parola di Dio. Uniti nella preghiera in famiglia in sua compagnia, rimanendo in comunione con il Signore e meditando con il S. Rosario sulla sua Parola, Maria ci orienta continuamente a Cristo per farci desiderare la sua presenza e ricorrere ai Sacramenti, segni efficaci di grazia, così da conformarci sempre più ai voleri e alla perfezione di Dio ed essere autentici testimoni del suo amore, così in famiglia come per le strade del mondo.
Il terzo segno è il Cuore stesso di Maria. Mostrandolo così afferma: "Ecco il segno del dono di sé a Dio: è per tutti gli uomini che, uniti nel Sacrificio eucaristico alle sofferenze di Cristo, consoleranno i Sacri Cuori di Gesù e di Maria offrendo riparazione in favore della conversione di quanti sono travagliati dal peccato".
Il Cuore Immacolato di Maria è il "luogo" dell’inabitazione trinitaria, luogo dell’intimità con Dio. La Ss. Vergine ce lo mostra come simbolo della sua donazione totale a Dio, e per tal motivo, "luogo" dove possiamo comprendere meglio l’importanza, di "conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti" (Fil 3,10-11).
Alla scuola del Cuore Immacolato di Maria si accresce in noi, la "fame" e il "gusto" della presenza di Cristo in noi, il desiderio di cibarci di Lui, di essere un tutt’uno con Lui che ha detto: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui" (Gv 6, 56). E tale unione ci porta a vivere in intima comunione con Lui, uniti alla sua sofferenza redentiva che con quella della Madre è stata "unica e particolare" mediante i nostri sacrifici quotidiani e le nostre seppur piccole sofferenze, partecipando al suo corpo trafitto, al suo sangue versato, al suo cuore squarciato per la salvezza di molti. Compartecipi delle sua passione facciamo sì che in noi si compiano le meraviglie del suo amore per la salvezza del mondo, come egli stesso ci ha detto: "Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6, 51). Infatti, a conclusione di questa apparizione Rosario afferma: "...vidi Gesù crocifisso e il suo Sacro Cuore e, all’altezza di questo, come sospeso, un calice sormontato da un’ostia. Una luce immensa e numerose piccole fiammelle si irradiavano dall’alto e avvolgevano tutto lo spazio intorno. Nel frattempo tutta la figura di Gesù si proiettava dentro il calice e l’ostia che stillava gocce di sangue e acqua che, riempiendo il calice che traboccava, ricadevano sul mondo, mentre una voce poderosa diceva dall’alto: "Salvezza e santità!".
Dunque, quel corpo di cui ci cibiamo, che adoriamo, che contempliamo insieme con la sua Parola, diventa e vuole essere un tutt’uno con noi come lo è stato con Maria, cosicché uniti a Gesù, e in Lui con i nostri fratelli (il simbolo dell’acqua e del sangue è il segno dell’unione dell’umanità alla vita divina di Cristo) diventiamo, per l’azione dello Spirito Santo Amore, come delle gocce feconde di salvezza e di santità per tante anime nel mondo bisognose di trovare la pace in Dio.
Il messaggio è chiaro ed attualissimo anche per altri vari aspetti, come per esempio la situazione conflittuale nel mondo con altri popoli e religioni, ma per questo rimandiamo al libro recentemente pubblicato "Il messaggio della Beata Vergine Maria di Belpasso".
13 aprile 2007
Cronaca di un grande giorno
L’ASSOCIAZIONE DONA I TERRENI DEL SANTUARIO ALL’ARCIDIOCESI DI CATANIA
nello spirito espresso in una lettera inviata da Rosario Toscano a un nostro associato e letta in occasione dell’assemblea totalitaria
Venerdì 13 aprile, alle ore 11,30, nei locali dell’Arcivescovado di Catania, è stato siglato da S.E. Mons.Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania, e l’avv. Alfio Tomasello, legale rappresentante dell’Associazione "Comitato Regina Pacis", l’atto di donazione alla Curia di Catania dei terreni su cui ricade l’attuale Cappella, decretata Santuario Mariano Diocesano il 1° maggio del 2000 dall’allora Arcivescovo S.E. Mons. Luigi Bommarito, e sui quali dovrà sorgere il futuro Santuario. I suddetti terreni sono stati acquistati con le offerte delle migliaia dei fedeli provenienti da varie parti d’Italia e giunti in pellegrinaggio alla Roccia nell’arco di vent’anni.
Erano presenti Mons. Agatino Caruso, Vicario Generale, Padre Giuseppe Baturi, Vicario episcopale per gli Affari Economici, e molti appartenenti all’Associazione "Comitato Regina Pacis".
L’Arcivescovo ha espresso il suo compiacimento e ha ringraziato il "Comitato Regina Pacis" per il lavoro e l’impegno profuso in questi anni affermando che questo giorno rappresenta un punto di partenza per lo sviluppo del Santuario e per la diffusione del messaggio di Belpasso.
Ha infine nominato il nuovo Rettore del Santuario, Padre Giuseppe Longo.
L’incontro si è poi concluso con un ringraziamento alla B.V. Maria e con le foto di rito.
Riportiamo alcuni passi salienti dell’Atto di Donazione.
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3) - la donazione è fatta con l’unico intento che detti beni immobili siano destinati dall'Arcidiocesi alla promozione del culto della Madonna, alla cura dell’educazione religiosa e morale dei fedeli, con particolare attenzione alla diffusione della pietà mariana e del culto al Cuore Immacolato di Maria Regina della Pace, allo sviluppo di opere di apostolato e di carità per rispondere alle esigenze di culto dei pellegrini;
4) - di volere che detta donazione abbia a essere perfezionata irrevocabilmente, senza condizione ed onere alcuno a carico della donataria, volendosi rimettere per la migliore realizzazione degli intenti rappresentati alla volontà dell'Arcivescovo pro-tempore di Catania;
5) - con l’auspicio che sotto la direzione dell’Arcivescovo pro-tempore di Catania il Comitato possa partecipare alla vita del Santuario.
Tale evento è stato preceduto da un’assemblea totalitaria dell’Associazione "Comitato Regina Pacis" che si è tenuta il 7 febbraio scorso e nella quale i membri hanno votato all’unanimità per la donazione dei terreni del Santuario alla Curia arcivescovile in uno spirito di affidamento e di fedeltà alla Chiesa, anche in sintonia con i pensieri espressi da Rosario Toscano in una sua lettera inviata a un nostro socio che quel giorno ha voluto leggere agli altri associati, tutti presenti, che hanno poi espresso con un applauso il loro pieno consenso. Con il permesso del Padre spirituale del veggente pubblichiamo qui di seguito il testo.
La Redazione de "La Roccia di Belpasso"
Caro F........, sebbene da qualche anno ti scriva assai raramente per i motivi che sai, tuttavia in questa occasione, ossia quasi alla vigilia dell’assemblea che si terrà il 7 febbraio, non posso esimermi dal parteciparti qualche mio pensiero spirituale su come percepisco e vivo l’attesa di quel giorno. Molti non se ne rendono conto, ma quella è una data cruciale, è il preludio di un nuovo periodo per la Roccia di Belpasso, periodo in cui si darà modo al Messaggio di nostra Signora di Belpasso di poter entrare ufficialmente nella storia della Chiesa. Infatti, che già ci sia il Santuario è senza dubbio un bene, ma sarebbe un bene ancora più grande se questo Santuario avesse un suo fondamento su una storia, su un evento riconosciuto come proveniente dall’Alto, e soprattutto su una sua particolare spiritualità che scaturisce da quella sorgente, il Cuore Immacolato della Regina della Pace, che ci porta e ci fa gustare l’Amore divino (cfr. Benedetto XVI, Deus Charitas est, 42), cosicché prendendo il largo possiamo proclamare al mondo, tanto assetato (cfr. ibid.), le meraviglie di questo Amore che dà Pace. Sì, caro F........, è come se la B. V. Maria ci ripetesse continuamente e ci facesse sperimentare quello che canta il salmista: "Gustate e vedete come è buono il Signore" (Sal 34). Ma ciò presuppone uno spirito di consegna totale, uno spirito di affidamento alla volontà e alla bontà del Signore, poiché ciò che si assaggia con riserve non si può né gustare né conoscere fino in fondo, sarebbe come alterato dalla propria individualità. Sebbene da lontano, con un medesimo spirito di affidamento vivo sin d’ora la giornata del 7 febbraio: in quell’occasione, infatti, non si compirà soltanto un atto formale, ma si darà avvio a una consegna non solo di beni materiali ma anche e soprattutto di beni spirituali a Santa Madre Chiesa, è come se questi si mettessero in comune e a disposizione di tutta la Chiesa cattolica, cioè universale, e, nella persona del nostro Arcivescovo, quale rappresentante di nostro Signore, ci si consegnasse all’amorevole volontà di Dio, affinché tutti possano beneficiare al meglio dei Suoi doni, come avveniva alle origini della Chiesa stessa, secondo la testimonianza degli Atti degli Apostoli: "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune" (At 4,32). Da qui si deduce che è necessario un altro presupposto essenziale: poiché noi tutti siamo e formiamo l’unico corpo di Cristo è inconcepibile che ci si affidi a Dio, ci si consegni alla Sua Volontà, si mettano i propri beni a disposizione della comunità dei credenti e nel contempo ci siano cuori divisi e sentimenti contrastanti. Il corpo non solo sarebbe diviso in se stesso, ma sarebbe pure separato dal capo, che è Cristo, il quale è venuto nel mondo per compiere la Volontà del Padre (cfr. Gv 6,38), e per i meriti di Gesù Cristo la volontà del Padre - come afferma S. Paolo - è la nostra santificazione (1 Ts 4,3). Se ci fosse tale separazione nessuno godrebbe un solo beneficio, infatti, come insegna lo stesso S. Paolo nella Lettera ai Galati (cfr. Gal 5,18), la gelosia, il dissenso, l’inimicizia, la discordia, la divisione, l’invidia e la faziosità non sono frutto dello spirito di Dio, ma frutto della legge della carne, e poco otre ammonisce: "Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato" (Gal 6,7). È comprensibile, l’associazione ha cercato di assicurarsi che tutto quello che dona non vada sprecato né disperso, ma al di là della precauzione umana del tutto legittima, è lodevole che esprima ancora il senso di fiducia e di fede nella volontà di Dio, il quale nei suoi imperscrutabili disegni ha scelto determinati suoi Pastori sulla terra. Perciò, laddove l’associazione ha cercato di prendere delle precauzioni - certamente non per proprio tornaconto ma per servire meglio nostra Signora e il buon Dio - nel frattempo è lodevole che voglia significare che donando alla Curia arcivescovile, nella persona del Vescovo, sta deponendo tutto nelle stesse mani di Dio e sta agendo come un corpo unito al suo capo, consapevole che, come dice ancora S. Paolo, "non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio" (Rm 13,1). E ancora, nella Lettera agli Efesini: "È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri" (Ef 4,11). Tutto quanto è accaduto da un anno a questa parte, dunque, come si può paragonare? Si può paragonare a un incontro fra due amici dove ognuno dei due compie dei passi verso l’altro per abbracciarsi più o meno a metà strada. Nei mesi scorsi è avvenuto proprio questo: ci si è parlati e si è discusso per venirsi incontro e per trovare la migliore soluzione per il fine comune di onorare la B. V. Maria e dar maggior gloria a Dio. Il risultato ora può dirsi felice. A tal fine, l’associazione ha il dovere, e direi la vocazione e la missione, di essere un cuor solo e un’anima sola, proprio perché è nata sotto la protezione e in onore di Colei che nel Suo Cuore Immacolato mostra il Suo "essere indiviso" e, a motivo di ciò, apportatrice di Pace e Regina consocia di Cristo Signore, principe della Pace e nostra Pace (cfr. Ef 2,14 e ssg). Ciò può avvenire soprattutto se si è "assidui e concordi nella preghiera... insieme con Maria, la Madre di Gesù" (At 1,14): è evidentemente il principale fondamento su cui i primi cristiani si basavano giacché gli Atti degli Apostoli ce lo riferiscono sin dalle prime battute del primo capitolo. Parimenti, l’associazione ha il medesimo mandato di essere unanime con il proprio Pastore, cosicché si possa servire meglio la nostra Madre e Regina, e con Lei, in Lei e per Lei, ancella del Signore, cantare nel Magnificat le meraviglie di Dio e rendergli sempre più onore, gloria e rendimento di grazie. Quanto bene ne verrebbe per la stessa associazione e per tutta la Chiesa! Così si diventa davvero cooperatori della Verità nella Carità e dunque collaboratori nell’edificazione della Pace di Cristo per mezzo di Maria! Se ragionando per assurdo così non fosse, si guarderebbe con sospetto e si metterebbe in discussione non solo l’associazione, non solo la storia della Roccia di Belpasso, ma anche coloro che lì si recano. Che dire poi di quanto si contristerebbe nostra Signora? Pertanto nella mia preghiera applico l’intenzione che si mantenga e si accresca la pace e la concordia per tutti, e la depongo e racchiudo nell’amabile Cuore Immacolato della Regina della Pace, affinché nel fuoco del divino Amore, di cui arde, tutto trasformi, tutto plasmi, tutto rinnovi nelle anime, per il bene presente e futuro dei suoi figli e della Chiesa. Ti saluto con affetto. Nel Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace Rosario Catania, 1 febbraio 2007 |
S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania, esprime all'avv. Alfio Tomasello, Presidente dell'Associazione "Comitato Regina Pacis", il suo compiacimento |
L'Arcivescovo presenta il nuovo Rettore |
L'Arcivescovo con Mons. Caruso, Padre Baturi e alcuni membri dell'Associazione "Comitato Regina Pacis". |
Padre Giuseppe Longo, E’ stato ordinato sacerdote il 6 luglio 2005, ha studiato a Roma Teologia Pastorale con specializzazione in Teologia della Comunicazione alla Pontificia Università Lateranense. E’ stato nominato Direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Catania.. In data 13 aprile 2007 è stato nominato Rettore del Santuario "Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace". |
11 maggio 1986 - 11 maggio 2007
XXI° anniversario delle Apparizioni
Il nuovo cartello posto all'ingresso del Santuario |
I primi pellegrini giungono al Santuario |
Arrivo di S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catamia |
Celebrazione Eucaristica |
Rosario con alcuni pellegrini |
Omelia di S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Metropolita di Catania (MP3 di circa 24Mb) |
Intervento finale di Padre Giuseppe Longo, Rettore del Santuario (MP3 di circa 7Mb) |
Intervento finale del Sindaco di Belpasso (MP3 di circa 2Mb) |
20 maggio 2007
Recita del Santo Rosario con le clausole |
Celebrazione Eucaristica presieduta da Papas Marco |
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