Redazione

NATALE NELLA GRAZIA DEL SIGNORE

Rileggiamo il Diario di Rosario

La bambina del miracolo - Testimonianza della famiglia Di Piazza

Dalla "Roccia" al Seminario - Storie di vocazioni passate dalla "Madonna della Roccia" - Salvo La Rosa si racconta.

CRONACA DAL SANTUARIO

Le lettere ai Consacrati di Fratel Saturnino

LA FAMIGLIA DEI CONSACRATI

REDAZIONE

Carissimi fedeli del Santuario Madonna della Roccia di Belpasso, immeritatamente, sono stata invitata a dirigere il notiziario "La Roccia di Belpasso" dell'Associazione "Comitato Regina Pacis", invito che ho accolto come servizio alla Madonna ed a tutti Voi.
Grata alla Vergine Santa per questa scelta, con grande umiltà e gioia, insieme a tutti i collaboratori, mi prodigherò affinchè questo periodico contribuisca ad esaudire il grande desiderio della Madonna che ha più volte espresso nei suoi messaggi: l'appello a leggere la Sacra Bibbia, o, almeno, un passo di Vangelo al giorno; affinchè "la parola di Dio sia nelle vostre menti, sia la vostra parola, ma soprattutto sia la scrittura nei vostri cuori".
Nella società di oggi la disumanizzazione delle strutture e delle istituzioni ha fatto sì che siamo sempre più distratti da una vita assorbita dalle chiacchiere inutili della televisione, dei computers, ecc... Solo nei periodici religiosi, e noi lo faremo con il nostro giornalino "La Roccia di Belpasso", la parola del Vangelo diventa un dono di Dio e le immagini dei Santuari un momento di silenziosa riflessione, un dono quest'ultimo dimenticato dai più.
Cosa dire se non augurarvi che le parole e le immagini provenienti dal nostro "Santuario" ci servano a fermare, anche per un attimo, il frastuono della società che ci circonda, per ascoltare noi stessi nell'intimo colloquio con Dio ed il Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace.
Maria Rosa Vitaliti

NATALE NELLA GRAZIA DEL SIGNORE

"...e grazia su grazia" Gv.l,16

La nota dominante delle festività natalizie è legata all'immagine del piccolo Gesù nato "al freddo e al gelo". Da qui troviamo tutto uno sbizzarrirsi della fantasia umana nel creare ambienti antichi e moderni, improntati a pregnante povertà dove collocare l'evento della nascita di Gesù.
Senza nulla togliere a questo tentativo di "incarnare" tale nascita nel contesto di "ogni tempo", preferiamo riflettere sul testo di Giovanni che presenta Gesù come la pienezza da cui "noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo" (Gv. 1, 16-17).
Vogliamo, quindi, proporre un Natale come evento di Grazia, come l’oggi della pienezza della rivelazione dell'amore gratuito del Padre, dal quale proviene ogni grazia, che arriva al nostro oggi attraverso i sacramenti.
Vivere il Natale è per noi gioire del dono di Dio che in Gesù, attraverso il battesimo, ci fa figli dell'unico Padre, e, con gli altri sacramenti, alimenta la nostra fede, sostiene la nostra speranza, anima la nostra carità.
Un Natale che non mette al primo posto una vera conversione, sostenuta dal sacramento della Penitenza, non è un Natale cristiano.
In questa società del benessere, che propaganda un natale da abbinare al consumo di prodotti particolari, riscoprire il valore della conversione del cuore, attraverso la grazia sacramentale, è di vitale importanza.
Tutto ciò ci ha portato a "costruire un presepe" che fa partire da Gesù Bambino l'acqua viva della grazia sacramentale per appagare la nostra sete di Dio.
Padre Giovanni Condorelli

Rileggiamo il Diario di Rosario

Parlare di angeli nella nostra società sembra fuori luogo, e, per molti, una eredità della vecchia cultura medioevale. Oggi la società ha inventato tanti strumenti di comunicazione per cui gli angeli "sono superati ".
Nonostante l'ironia che spesso circonda questo argomento, la Vergine Santa ci invita a pregare e ad ascoltare gli angeli che il Signore ci ha messo accanto.
"Sono con voi figli miei, in mezzo a voi. Vi ricordo che voi pregate poco gli Angeli, poco li invocate. Essi fanno molto per voi: Essi combattono il male. Pregate le legioni degli Angeli". (18 maggio 1986).
Il termine "angelo " deriva a noi direttamente dal greco "ànghelos ", con cui i LXX normalmente resero l'ebraico "mal'eak", inviato, messaggero, nunzio. Ci troviamo, quindi, dinnanzi ad un nome di funzione e non di natura. Nello stesso tempo, notiamo che gli angeli, nella bibbia, talvolta svolgono compiti non legati all'annunzio, come quello di guidare il popolo nell'esodo dall'Egitto (Es. 14,19; 23,20.23) o di annientare l'esercito nemico d'Israele (2 Re 19,35). Durante il ministero pubblico Gesù è in continua e stretta relazione con gli angeli di Dio, che salgono e scendono su di lui (Gv. 1,51), lo assistono nella solitudine del deserto (Mc. 1,13; Mt. 4, 11), lo confortano nell'agonia del Getsemani (Lc. 22,43) e sono sempre a sua disposizione (Mt. 26,53). La funzione degli angeli, in modo particolare, è riconosciuta in stretta relazione alla diffusione della parola di Dio. Ne forniscono una valida testimonianza gli Atti (cfr. 1,10-11; 5,19; 12,7-10 ). Secondo l'Apocalisse gli angeli presentano a Dio le preghiere dei santi (5,8; 8.3 9), proteggono la chiesa e, con il loro capo Michele, combattono per la sua salvezza. (12,1-9). La chiesa eredita da Israele la fede nell'esistenza degli angeli e la mantiene con semplicità nutrendo verso di essa la stessa stima e la stessa venerazione. Nella dottrina della Chiesa si parla dell'angelo custode al quale è rivolta un'antica preghiera devozionale che trae origine dall'insegnamento di Gesù: "Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nei cieli contemplano continuamente il volto del Padre mio che è nei cieli" (Mt.18,10).

Padre Domenico Grasso

Cari fratelli e sorelle, in questo mese di ottobre, consacrato a Maria, recitiamo, con rinnovato fervore, il S. Rosario e uniamo le nostre preghiere per ottenere che si moltiplichino le consacrazioni individuali e delle famiglie al suo Cuore Immacolato.
Siamo come bambini tra le braccia della madre, apparteniamo completamente a lei: anima e corpo, vita presente e futura nell'eternità. Il nostro impegno deve essere totale e allora la Madonna non ci farà mancare la sua materna protezione.
È necessario, però, tener presente i nostri doveri di "consacrati":
1°- VITA di GRAZIA, senza il peccato, vissuta insieme a Maria, alla presenza di Gesù, del Padre e dello Spirito Santo.
2°- La S. MESSA e la S. COMUNIONE, considerate il sostegno della nostra vita spirituale.
3°- LETTURA e MEDITAZIONE della SACRA BIBBIA, Parola di Dio, da leggere ogni giorno, almeno una pagina.
4°- OPERE di CARITÀ e di BENE che dovranno far parte della nostra vita quotidiana: non badiamo a sacrifici quando la Vergine santa ci ispira a scoprire il volto di Gesù nei nostri fratelli bisognosi o ammalati. Non faremo mai abbastanza. La Madonna ci ripete dal cielo:"Rifugiatevi in me; affidatevi completamente al mio Cuore Immacolato che è il vostro sicuro rifugio e il mezzo di salvezza che, in questi momenti, Dio da alla Chiesa e all'umanità. Vi domando di rinnovare e di vivere pienamente la consacrazione al mio Cuore Immacolato e addolorato. Tanti miei figli stanno per perdersi eternamente in questi momenti decisivi, perché non c'è chi prega e si sacrifica per loro. Pregate voi per loro. Aiutatemi a salvare i vostri fratelli! Se vivete la vostra consacrazione, la vostra vita verrà veramente trasformata ".
Fratel Saturnino Ricci 1-10-03

Cari fratelli e sorelle, all'inizio di questo mese ricordiamo tutti i Santi e da loro attingiamo ispirazione, per migliorare la nostra vita spirituale, cercando di imitare i loro esempi. Nel secondo giorno pensiamo con affetto ai nostri cari defunti, che ci hanno preceduto nella vita eterna. Preghiamo molto per loro, specialmente in questo periodo. Qualsiasi cosa poi accada, la nostra fiducia in Maria non deve venire mai meno, perché nel profondo del nostro cuore lei ci ripete: "Non temere, ci sono io a proteggerti". Noi, però, dobbiamo rendere sempre più perfetta e sincera la nostra devozione e consacrazione alla Regina del Ciclo, e questo lo possiamo raggiungere:
1 °- Dopo aver compreso che dobbiamo, prima di tutto, essere uniti e consacrati a Gesù Cristo; Maria è sua madre e più un'anima le appartiene più appartiene a Gesù.
2°- Con la consacrazione a Maria, per le sue mani, offriamo a Gesù le nostre opere buone, le nostre preghiere e le nostre sofferenze. Quindi, con la vera devozione e consacrazione noi apparteniamo, nello stesso tempo a Gesù e alla Madonna.
3°- Prima di essere dei consacrati siamo dei battezzati e, quindi, il voto più importante è quello che facciamo nel battesimo, cioè l'osservanza delle promesse battesimali. Aver dimenticato di osservare quelle promesse è la causa del tanto disordine morale al quale oggi giorno assistiamo.
I Santi ci incoraggiano con il loro insegnamento e il loro esempio:
"Questo è il volere di Dio: che noi riceviamo tutto per mezzo di Maria. Se dunque abbiamo qualche speranza, qualche grazia, qualche dono, tutto ci proviene da Lei". (S. Bernardo)
"Maria distribuisce a chi vuole, quanto vuole, come vuole e quando vuole tutti i doni e le grazie dello Spiritp Santo". (S. Bernardino)
"Tutti si rivolgano con fiducia a Maria, Madre della divina Grazia. E la grazia di Dio che ci fa suoi figli, eredi del Paradiso. Chi possiede questa certezza vive in continua serenità" (Beato don Alberione)
Fratel Saturnino Ricci 1-11-03

 

Cari fratelli e sorelle, siamo giunti quasi alla fine dell'anno e in questo mese ricorderemo la festa della Madonna Immacolata e il Santo Natale. Ciascuno di noi metterà buona volontà per meditare e vivere queste due festività. Imitiamo la Madonna, nostra Madre che non si allontanò dalla volontà di Dio, rimanendo sempre pura e immacolata. Il peccato originale dei nostri progenitori ci ha fatto perdere la santità rendendoci deboli e inclini alla concupiscenza. Tale situazione si può combattere e vincere con la grazia di Dio, con la presenza dello Spirito Santo e la protezione della nostra Madre del cielo.
Ricordiamo sempre che Gesù ci ha amato di vero e grande amore, affrontando ogni dolore per salvarci. si è incarnato per opera dello Spirito Santo, nascendo dalla Vergine Maria; è nato nella povertà per insegnarci a seguire la strada dell'umiltà e del sacrificio, e ci ha fatto capire che non siamo stati creati per vivere sempre su questa terra, ma siamo destinati a seguirlo nella gioia eterna della visione beatifica. Usiamo, quindi, rettamente le cose create e ripetiamo la preghiera di S. Nicolao de Flue: "Mio Signore e mio Dio, togli da me quanto mi allontana da Te", "Mio Signore e mio Dio, donami tutto ciò che mi conduce a Te". Con S. Teresa ripetiamo: "Niente ti turbi, niente ti spaventi; tutto passa, Dio non cambia; la pazienta ottiene tutto; chi ha Dio non manca di nulla: Dio solo basta"
Fratel Saturnino Ricci 1-12-03

Dalla "Roccia" al Seminario - Storie di vocazioni passate dalla "Madonna della Roccia" - Salvo La Rosa si racconta.

"Non temere Maria perché hai trovato grazia presso Dio..."

Sono tanti i tesori che riceviamo, da colei che è stata scelta come mediatrice di grazie, la Vergine Maria; dove, attraverso la sua materna intercessione trovano conforto tante persone che con cuore sincero si affidano a lei.

Carissimi lettori, sono un ragazzo di 27 anni, mi chiamo Salvo. Ho lavorato per diversi anni presso un supermarket sito in Belpasso. Tutte le sere, percorrendo la strada di ritorno verso casa, ammiravo il tempietto del Santuario della Roccia di Belpasso e rivolgendo qualche preghiera ritornavo a casa con il cuore sereno. Tutto questo era diventato un appuntamento fisso di ogni sera.
Ogni volta mi proponevo di visitare quel luogo benedetto, ma per diversi motivi non lo facevo mai. Un giorno mentre ero arrivato nel punto vendita di lavoro, chiudendo lo sportello della macchina mi ritrovai ad incrociare il mio sguardo su un manifesto che portava scritto: "La Madonna della Roccia ti aspetta!", e, sotto, l'orario della S. Messa. Rimasi perplesso perché quell'invito quella mattina sembrava rivolto proprio a me. Così chiesi un permesso per poter andare alla celebrazione della S. Messa; in quel luogo si respirava un clima di pace, di serenità che invase tutto il mio corpo.
Così da quel giorno, iniziai un cammino di fede, che ha portato dei grandi risvolti nella mia vita; quel clima di pace, percepito anche interiormente, divenne per me il mio punto di ritrovo, come può essere la piazzetta di un bar. Cercavo di stabilire un dialogo col Signore, cosa che si, in parte, stavo cercando, ma che fino ad allora non avevo compreso; specialmente nei momenti forti della mia vita; quando litigavo con la mia ragazza e quando ero giù di morale. Non comprendevo perché mi innamoravo sempre più di quel luogo. Solo dopo compresi che l'incontro con il Signore era l'unica cosa che stavo cercando. Così l'anno scorso dopo aver lasciato, tutte le mie sicurezze, il lavoro, la fidanzata e tanto altro, mi sono dedicato alla ricerca del Signore.
Chiesi di poter entrare in seminario; infatti l'anno scorso ho frequentato l'anno propedeutico o, se così si può chiamare, l'anno del discernimento.
Quest'anno sono stato ammesso al seminario maggiore. Sono contento della scelta che ho fatto e ogni giorno sperimento e rinnovo questo incontro col Signore, nella preghiera, nel prossimo, in chi mi sta attorno; incontro che è stato possibile grazie all'intercessione della Mamma Celeste.
Il nostro amore per la Vergine Maria sostanzialmente si deve concretizzare nel desiderio di vivere profondamente con tutta verità, il suo mistero; desiderio sempre più vivo sempre più sofferto, di immergersi nella sua purezza. Per noi il contatto con la Vergine santa è un contatto che purifica e salva. È già, infatti, in qualche maniera, un contatto con l'umanità del Signore che ha preso carne in Lei.
Noi che ci sentiamo così poveri, così fragili, dovremmo riuscire, per fede, a scoprire di momento in momento il miracolo della presenza di Maria in mezzo a noi, riuscire a dire il nostro si come Maria anche nella quotidianità della nostra giornata.
Auguro a tutti voi la gioia di questo periodo di avvento, di riuscire a trovare e a sentire il Signore che viene, che nasce, e tutti insieme cantare come la Vergine Maria il nostro "magnificat" di lode al Signore.

La bambina del miracolo - Testimonianza della famiglia Di Piazza

Gentilissimo signor parroco, noi non ci conosciamo; io sono quel devoto che 1' 1 dicembre 2003 ha consegnato nelle sue mani il Bambin Gesù nella mangiatoia per grazia ricevuta. E'giusto che io le racconti tutta la storia.
Mi chiamo Giuseppe e sono coniugato. Nel 1973 subiamo il più grande dolore che esista: durante i festeggiamenti in onore della Madonna della Milicia, mio figlio Pietro di 14 anni, affacciandosi al balcone, muore fulminato da una scarica di corrente. Da quel momento io persi la fede e bestemmiavo.
Un giorno vengo invitato a partecipare al pellegrinaggio a Belpasso. Io vengo con lo spirito di una gita, non di un pellegrinaggio. Durante il viaggio l'organizzatrice, signora Giovanna D'Aleo, mi avvicinò e mi disse: "Guarda che oggi, prima di ritornare a Palermo, tu avrai riacquistato la fede". Io rimasi indifferente. Arrivammo a Belpasso, ma pochi minuti prima della partenza, in cielo sono avvenute delle manifestazioni; a quel punto io mi sono inginocchiato e ho pianto; e rientrando a Palermo avevo riacquistato la fede.
Ma il mio pensiero era sempre a Belpasso. Durante il mese io e mia moglie ci recammo in un centro di inseminazione artificiale per avere un altro figlio, ma dopo aver fatto tutte le analisi (arrivò) l'amara delusione: mi comunicano che sono affetto da una ghiandola prostatica che uccideva 1'80% degli spermatozoi per cui... erano troppo pochi quelli che restavano vivi. A questo punto ci siamo rassegnati a restare soli con un figlio. Nel 2002 mi reco in pellegrinaggio a Belpasso e prego la Madonna che mi faccia la grazia di avere un altro figlio e (prometto) in segno di gratitudine, che avrei portato un Bambin Gesù grande quanto il bambino che mi sarebbe nato.
Tento a tutti i costi e dopo due mesi mia moglie era in attesa; con stupore di tutti i medici, il 30 luglio mia moglie da' alla luce una bambina a cui viene messo il nome di Morena Maria Pia. Dopo il parto vengono fatte tutte le analisi (e tutto è andato bene sia per la moglie che per la bambina).
Gentilissimo parroco, per me (questa lettera è stata) un dovere per far conoscere questa grande grazia che ho ricevuto. Le allego una foto della mia piccola Morena Maria Pia.
Viva Maria Regina della Pace!
Giuseppe Di Piazza da Palermo

N.B.- Abbiamo aggiunto le parole in parentesi per rendere scorrevole il testo.

CRONACA DAL SANTUARIO

Abbiamo vissuto in modo particolare un "Dicembre" da non dimenticare.
Il primo del mese nel solenne raduno dei pellegrini abbiamo avuto modo di partecipare alla gioia della famiglia Di Piazza da Palermo che hanno voluto ringraziare la Vergine Santa per la grazia ricevuta con la nascita "speciale" della piccola Morena Maria Pia, e offrendo al Santuario un Bambino Gesù delle stesse dimensioni della loro bambina. Abbiamo accolto con commozione il dono riservandolo alla celebrazione del prossimo Natale.

Il 7 dicembre, vigilia della festa dell'Immacolata, abbiamo concluso la celebrazione Eucaristica con una processione dal salone S. Luigi al Tempietto delle apparizioni, dove insieme abbiamo rinnovato la nostra consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e di Gesù. Da qui è nata la proposta di invitare tutti i consacrati a rinnovare, ogni anno, la consacrazione in tale data.
Dopo la devota attesa dell'Avvento siamo arrivati alla celebrazione della Notte di Natale.
Poco prima della mezzanotte padre Domenico Grasso, vice rettore del Santuario, ha dato inizio alla solenne Celebrazione Eucaristia.

Un momento particolare è stata la processione con il Bambino Gesù, donateci il primo dicembre, che è stato collocato come su un monte dal quale scendono, come fiumi, i sette sacramenti. Alla fine è stata impartita la benedizione finale con la statua del piccolo Bambino Gesù.
Domenica 28 dicembre abbiamo celebrato in modo solenne la Festa della Sacra Famiglia. Numerosi fedeli del Santuario hanno partecipato, nel salone S. Luigi, alla celebrazione della S. Messa officiata dal vice rettore del Santuario, durante la quale sono state rinnovate le promesse nuziali.

Una coppia di giovani sposi e una coppia di fidanzati si sono alternati nelle letture del giorno. Il Celebrante ha centrato la sua omelia sulla sacramentalità del matrimonio e sul compito precipuo dei genitori nei confronti dei figli.
Dopo la funzione religiosa, quasi tutti i presenti ci siamo recati nell'attigua "Casa del Pellegrino" per un'agape fraterna a base di dolci portati dai partecipanti, creando così un clima di festa e condivisione. La serata si è conclusa con una grande tombola preparata con accuratezza e diretta egregiamente dal diacono Nino Coco. Regalini per tutti e tanta serenità e gaia fratellanza per l'intera serata.
La Redazione

 

LA FAMIGLIA DEI CONSACRATI
Essere famiglia dei consacrati significa avere un legame che è più forte di quello di parentela perché legati da un unico e profondo sentimento per Dio e la Vergine Maria
Alla Roccia di Belpasso sono circa quattrocento i consacrati al "Cuore Immacolato di Maria": ciò che li contraddistingue: la preghiera mezzo di forza e salvezza per se e per gli altri. Ciascun consacrato nella propria vita quotidiana, ma soprattutto nel proprio cuore deve scolpire " nulla è impossibile a Dio" e con l'aiuto e la protezione della nostra Madre celeste ciò sarà possibile nelle prove, malattie e difficoltà di ogni genere.
La Vergine Santissima chiede la Consacrazione della Famiglia: "Sarebbe per me cosa gradita se ogni vostra famiglia si consacrasse al mio Cuore Immacolato. Impegnatevi a riparare gli oltraggi e le indifferenze arrecate al mio Cuore, da questo momento vi affido il compito di difensori e riparatori del mio Cuore..." (Messaggio dell'8.Dicembre 1987).
La consacrazione della famiglia comporta:
- la recita quotidiana di almeno una corona del S Rosario;
- la S.Messa e Comunione alla Domenica e nelle altre feste di precetto;
- confessione frequente;
- lettura e meditazione di un breve passo della Sacra Bibbia assieme alla propria famiglia;
- digiuno (anche della televisione), almeno il Venerdì, secondo le proprie possibilità e altre piccole rinunce o fioretti da offrire per la conversione dei peccatori;
- custodire la moralità in famiglia e fuori.
Essere consacrati è un impegno serio e costante. Non può essere legato a "oggi mi sento, domani no". La fede è un dono, ma si mantiene viva con la preghiera. Tutto è mutevole. Dio è eterno ed eterne le cose divine.
Il nuovo Rettore padre Giovanni Condorelli e il Vice, padre Domenico Grasso, che la provvidenza divina ha voluto in questo luogo, hanno deciso che, una volta al mese si farà un ritiro spirituale per tutti i consacrati, come momento significativo nel nostro cammino spirituale e nello stesso tempo comunione con i fratelli. Auguriamoci che questo diventi un vero sostegno per la crescita spirituale dei consacrati e occasione per nuove consacrazioni. E la Vergine Santa, Regina della Pace ci sostenga e ci accompagni.
Pina Castiglione

 

HOME