LE CONSIDERAZIONI DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE, SEGRETARIO DI STATO VATICANO, SULLE MARIOFANIE DEL NOSTRO TEMPO E SULLA NECESSITÀ DI UNA VIGILANTE PRUDENZA DA PARTE DEI VESCOVI
Pubblichiamo di seguito uno stralcio del testo dell’intervento pronunciato il 21 settembre dal Cardinale Tarcisio Bertone, in occasione della presentazione del suo libro "L’ultima veggente di Fatima. I miei colloqui con suor Lucia", sul valore della mariologia per la spiritualità cattolica, inclusi i fenomeni soprannaturali, e la doverosa prudenza della Chiesa nel riconoscere ufficialmente questi ultimi e nel concederne il culto a causa del proliferare di presunte apparizioni e dei relativi messaggi, del notevole protagonismo dei "veggenti", e del dilagare di una "Chiesa delle apparizioni" in opposizione alla Chiesa istituzionale. Promuoviamo tale intervento in questo sito proprio perché nelle apparizioni di Belpasso si riscontrano gli aspetti positivi (un numero limitato di apparizioni, la riservatezza del veggente, Rosario Toscano, la deferenza del popolo all’autorità ecclesiastica) rispetto a quelli negativi delineati dal Cardinale Bertone, al quale va il nostro plauso per le sue illuminanti parole.
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INTERVENTO DEL CARDINALE TARCISIO BERTONE
Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana
Venerdì, 21 settembre 2007
A conclusione di questa carrellata di interventi, ringrazio sentitamente i relatori che con le loro diverse ma complementari esposizioni hanno tracciato un magnifico affresco direi "mariano" che, dai vari punti di vista è risultato edificante per lo spirito, incisivo per la storia, profondo per la cultura e interessante per l'informazione.
Da parte mia vorrei soffermarmi su due punti solo apparentemente contrastanti: il valore della mariologia per la spiritualità cattolica, che comprende anche i fenomeni soprannaturali, e la doverosa prudenza della Chiesa nel riconoscere questi ultimi ufficialmente.
1. Nel corso dei secoli la Chiesa si è incontrata con diverse apparizioni, riferite soprattutto alla Madre del Signore e ai Santi che sono state oggetto di un misterioso disegno divino. Alcune le ha riconosciute e accolte come manifestazioni straordinarie di provvidenziale accompagnamento dei discepoli di Cristo o di segno profetico. Tuttavia non ha mai voluto obbligare ad esse la fede dei credenti (lo attesta già Papa Benedetto XIV nel De servorum Dei beatificatione). Questa resta sempre e solo radicata e fondata in Gesù Cristo che è la vera profezia del Padre fino alla fine della storia.
L'insegnamento conciliare ammette manifestazioni che non hanno il carattere della rivelazione biblica, ma esse sono indirizzate a persone private (cfr. CCC n. 66). Queste manifestazioni, che non possono contraddire il contenuto della fede, devono convergere verso l'oggetto centrale dell'annuncio di Gesù Cristo: l'amore del Padre che suscita negli uomini la conversione e dona la grazia per abbandonarsi a Lui con devozione filiale. [...].
La missione della Vergine Maria nel piano della salvezza universale e nella vita di ogni cristiano è messa sempre più in luce dal Cattolicesimo contemporaneo. Alcuni se ne preoccupano temendo che questo aumenti il divario che ci separa dai nostri fratelli protestanti. Ma noi giudichiamo lo sviluppo della mariologia come attestazione di fedeltà allo Spirito Santo che nel corso dei secoli conduce a prender coscienza sempre più esplicita della verità contenuta nella Scrittura. Il compito riconosciuto a Maria dal Cattolicesimo - non parlo di questa o quella forma di devozione - non è una dottrina sovrapposta alla Scrittura, ma procede piuttosto dalla stessa intelligenza della Parola di Dio, meglio compresa lungo i secoli dalla fede della comunità cristiana e dalla tradizione del magistero sotto l'azione costante dello Spirito Santo. Si tratta della realtà meravigliosa per cui una donna è stata scelta ad essere la Madre di Dio. Tutto ciò che nell'anima della Vergine prepara e prefigura Cristo resta ancora per noi oggi una realtà attuale, giacché davanti ai nostri stessi occhi si svolge nel mondo il mistero della progressiva venuta del Cristo in tutte le anime e in tutte le nazioni. "Noi siamo sempre nell'avvento - ha scritto il Cardinale Jean Danielou - Egli è venuto, ma la Sua manifestazione non è ancora piena".
Il criterio per il discernimento della verità di una rivelazione privata, è dunque il suo orientamento a Cristo e al Vangelo. A partire da questo criterio di fondo, possono intervenire alcune chiavi di lettura, come la pietà popolare o la religiosità popolare. Nel suo intervento teologico, il Cardinale Ratzinger ha fatto riferimento alla pietà popolare con espressioni molto significative, affermando che "una rivelazione privata pone nuovi accenti, fa emergere nuove forme di pietà, ne approfondisce e ne estende di antiche". Ma in tutto questo deve comunque trattarsi di un nutrimento della fede, della speranza e della carità, che sono per tutti la via permanente della salvezza. Religiosità popolare significa che la fede mette radici nel cuore dei singoli popoli, così che essa viene introdotta nel mondo della quotidianità. La religiosità popolare è la prima e fondamentale forma di "inculturazione" della fede.
2. Ma quali sono i motivi della prudenza della Chiesa nel riconoscere le apparizioni come autentiche manifestazioni soprannaturali? Riferendoci non tanto al passato quanto al nostro tempo, una delle motivazioni è legata all'aumento di questi fenomeni probabilmente dovuto a cause diverse: crollo del razionalismo, ricerca spasmodica del mistero, fede superficiale e poco formata, crescente apprensione o angoscia di fronte alle incognite del futuro...
Tali fenomeni si affermano più rapidamente di prima e fanno sentire il loro influsso in varie parti del mondo soprattutto a causa della enfatizzazione dei "media". Si può infatti osservare una notevole e programmata diffusione dei presunti "messaggi soprannaturali" ad essi collegati. Parimenti è ormai comune la tendenza a legare i "messaggi" ricevuti nel corso di determinate "apparizioni", con quelli di altre apparizioni, meglio se riconosciute autentiche dalla legittima Autorità ecclesiastica, ma anche con quelle non riconosciute; così come a legare i vari Movimenti, dipendenti dai diversi fenomeni.
Riguardo al contenuto dei "messaggi": c'è il rischio di giudicare come autentici i fenomeni per il solo fatto che i messaggi non contengono errori dottrinali contro la fede, poiché si tratta di esortazioni e inviti alla preghiera e alla conversione. Non di rado queste presunte apparizioni veicolano messaggi di tipo "apocalittico", dei quali si verifica un aumento di tendenza. Un notevole interesse viene esercitato dalle pubblicazioni (libri, riviste) specializzate sul tema dei fenomeni soprannaturali. Queste pubblicazioni hanno speciale effetto, soprattutto quando a scriverle è un ecclesiastico o un teologo.
Si può rilevare, inoltre, come caratteristica del nostro tempo, un notevole protagonismo da parte dei "veggenti". È frequente che si formino nuovi "Movimenti" o Associazioni di fedeli intorno a un determinato fenomeno, che necessitano di un discernimento per evitare che si creino problemi alla comunione e alla vita ecclesiale nel Paese o nella Chiesa locale.
Anche se talora vi possono essere delle carenze nei comportamenti dei Vescovi diocesani e dei loro collaboratori, bisogna evitare il pericolo di una "Chiesa delle apparizioni" diffidente della Gerarchia della Chiesa, quale variante della nota opposizione "Chiesa carismatica – Chiesa istituzionale". Certamente in questo caso più che ad una posizione ideologica definita, ci troviamo di fronte a un atteggiamento vissuto praticamente, sul quale influisce una religiosità un po' superficiale, una comunione ecclesiale indebolita e una fede non molto profonda, bisognosa di segni meravigliosi.
Dalle caratteristiche sopra esposte, emerge la necessità della prudenza e della cautela da parte dei Vescovi nell'esaminare questi casi soprattutto quando si tratta di concedere il culto pubblico e, ancora di più, di pronunciarsi eventualmente sulla soprannaturalità. Tale culto, tuttavia, assume sempre più uno statuto teologico dai risvolti pastorali importanti. Il congresso internazionale di Lourdes del 2008 sarà proprio centrato sul "significato teologico" delle apparizioni mariane. [...].